martedì 14 maggio 2013

Scrolliamoci di dosso la paura della morte

La morte si accompagna a dolore e paura.
Il primo, non mi riferisco a quello fisico che può essere controllato, è il sentimento legato alla perdita della sfera  affettiva.
La seconda è una reazione di difesa  tipica del mondo animale e può evolvere in panico, disperazione, rassegnazione e depressione.
Giorni fa in una trasmissione radiofonica è intervenuta una donna per raccontare l'esperienza, fallita, di malata terminale. Il miglior sollievo la mano di una amica che stringeva la sua.
Ho già affrontato  il tema della morte, per dar ragione a me stesso della necessità  di questa.
Scrivo in un disperato tentativo di convincere chi adoro a non soffrire della mia,  poi sarò felice se le parole saranno di conforto ad altri.
Il concetto di stabilità di funzione può facilitare la comprensione.
Prima però voglio ricordare la massima cinese che recita: la goccia d'acqua del fiume non si chiede quanto sia utile la sua esistenza. Essa è il fiume.
Per spiegarmi meglio ricorro ad un parallelo con le automobili. La loro funzione è quella di trasportare.
Sono prima ideate e poi costruite assemblando pezzi e dopo tanto viaggiare, come noi, sono destinate a morire.
Le vediamo nei loro cimiteri smontate ed alcuni parti riutilizzate per altre vetture. Il ferro che rimane fuso per costruire ancora. Un ciclo che si ripete di continuo.
Così noi in un rinnovarsi senza fine.
Un passo avanti per scrollarci di dosso la paura di morire, se solo riuscissimo a capire che siamo come la goccia d'acqua del fiume.......... che io non sono io e che tu non sei tu.... ma siamo noi!
Ho un grande sogno: essere sepolto accanto ad un glicine azzurro per dargli nutrimento,  quando fiorirò col mio profumo baciare chi amo.


Leonardo Terzoli

1 commento:

  1. I sogni si avverano nel tempo giusto. Allora nutrendo un glicine fiorirai a lungo e bacerai con la tua fragranza chi ti ha amato prima e chi a te sconosciuto, incontrandoti fiore nella tua nuova primavera, poserà sui tuoi grappoli azzurri uno sguardo incantato e amorevole. Vicino a te poseremo nelle fresche zolle un altro glicine per compagnia, bianco e gentile.
    A Barcola di fronte al mare e alle vele che corrono nel vento, c'è un possente glicine con molti anni,molti più di cento. Continua a crescere e non conosce paura. Ma il tronco e i rami antichi, pur magnifici, sono torti dai molti dolori e dalle paure che gli umani passando vicino gli hanno sussurrato. Impressi nella ruvida corteccia, li trasforma in fiori e ora chi passa sente solo meraviglia e gioia e scorda la paura. Per chi ci incontra e in noi trova intelligenza e conforto, per una vita o un attimo, siamo goccia sorella e corrente dello stesso fiume. Anche il fiume finisce il suo corso, ma non conosce paura. Si annulla in altre correnti e rinasce mare. In viaggio per l'infinito.

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