mercoledì 24 aprile 2013

Riflessione

di Anonimo Cialtrone




Capire di cosa è fatto il tempo cambia la visione sulla morte; subisco il fascino di
questa grandezza  perché, per mestiere, vedo ogni giorno finire la vita.

Il tempo non esistema di questo siamo fatti, i fisici  parlano di dimensioni che si escludono: spazio/tempo, vera una o vera l'altra.

I giovani in età scolare hanno già una idea chiara del continuum passato presente futuro, la concezione del tempo è per l'uomo legata alla memoria ed alla ideazione.
Un attimo di dolore fisico sembra non finire mai, al contrario le emozioni d'amore fuggono.

Andare indietro nel tempo non è possibile sia pur di un solo secondo..
Il passato è irraggiungibile a differenza del futuro che però è in transito.
Transito è quanto mai termine appropriato perché il tempo è movimento e non conosce sosta; questa la relazione con lo spazio! Il movimento si verifica nello spazio.
Il presente non esiste,  non si afferra, coincide con il nulla  (assenza di moto). 

Ogni cosa nell'immanente, dal tempo dei tempi, è in agitazione, ogni particella sub-atomica, ogni atomo, ogni molecola, ogni astro o pianeta e anche noi, istante per istante, non siamo più gli stessi.
Tutto si muove: a velocità elevatissima le particelle sub-atomiche, più lentamente il resto, anche la terra su cui poggiamo, apparentemente salda, è in continuo spostamento.
Faradey dice: la terra si muove  nella sua orbita  nel tempo, la luce si muove nel tempo. Non è vero si muovono solamente!

Ogni  accadimento dal più piccolo al più grande è frutto di ciò che è avvenuto prima, non nel tempo, ma nella direzione (ordine).

Tutto procede in un senso nel mondo sub-atomico come nel macro cosmo..

Le molecole di acqua in un bicchiere evaporano nell'ambiente con dispendio di energia, per farle tornare nel bicchiere occorre impegnare la stessa energia più l'intenzione di farlo. 

Tutto scorre verso livelli energetici inferiori, tutto consuma, tutto va verso lo zero termico.

Immaginiamo una pallina che da un tavolo cada a terra, la prendiamo e la rimettiamo sul tavolo nell'identico modo, non siamo tornati indietro perché la pallina non è più la stessa pallina ed il tavolo non è più lo stesso tavolo, ma anche tutto il resto è cambiato.

Il tempo è relativo  e non assoluto.

Lo misuriamo mettendolo in relazione con qualcosa  di ciclico: la rotazione terreste, le oscillazioni dell'atomo di ammoniaca (trenta miliardi al secondo, ma oggi esistono sistemi più precisi).

Essendo il movimento la natura del tempo, ma anche la natura della materia non possiamo non  accettare di morire, senza la nostra fine, vale per tutti e per ogni cosa, non esisterebbe la vita.

Crediamo di estinguerci, ma in realtà ci trasformiamo. Viaggiamo nello spazio.
Noi siamo parte del tutto.
Il nostro grande ma non infinito universo si espande nello spazio vuoto, il nulla non esiste perchè in esso (nulla) c'è spazio infinito il più alto livello di infinito più potente dell'infinito continuo, capace di contenere un infinito di infiniti.
Ma anche di contenere non solo materializzazione come noi la conosciamo, ma altre entità parallele alla nostra (immanente) in altre non conosciute dimensioni, dove forse il concetto di infinito non ha senso perché non esiste misura.
E' logico domandarsi se il pensiero può fare a meno della materializzazione?

Un esempio per capire la materializzazione: siete davanti ad un ventilatore fermo, con una mano passate al di là delle pale, accendetelo e tentata di rifare la stessa cosa, vi farete male senza riuscirci, immaginate poi di far ruotare le pale a folle velocità, quasi quanto la luce, se tentate di far passare la mano troverete una superficie dura ed impenetrabile.

Così  è per la materia; essa è perché qualcosa si muove.
Ma quale è il passo che dal nulla porta a qualcosa che si muove?
Due le possibili risposte: il sempre esistito (difficilmente immaginabile) o una volontà al di fuori ed al di spora della materializzazione.

Possiamo solo compiere un grande atto di fede: accettare di non poter capire.

Un giorno un uomo arrivò in cima ad una montagna, si voltò per guardare indietro e pensò: ora che sono arrivato i miei passi non esistono più, ma io sono qui!

La goccia d'acqua del fiume non si chiede quanto sia utile la sua esistenza. Essa è il fiume. (massima cinese)

Riferimenti : 
Mario Grilli Il tempo CISU
Antonino Zichichi  L'irresistibile fascino del tempo Il saggiatore
Antonino Zichichi L'infinito Net
Frank Close Nulla Codice edizioni

Il tempo è la sostanza di cui sono fatto J.L.Borges 1960.
Dizionario psicologia dello sviluppo S: Bonino Einaudi 1


 
            L'immagine, ferma sul viso sorridente di questo vecchio Signore, è di una bellezza commovente!

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