sabato 14 dicembre 2013

Un nuovo modello assistenziale



Al fine di migliorare la qualità dell'assistenza in materia di cure palliative ed ottenere contemporaneamente una riduzione della spesa abbiamo ipotizzato una ristrutturazione del sistema.
Sistema che prevedeva e prevede nel modello proposto due modalità assistenziali :
- ricovero in hospice
- assistenza domiciliare
Non crediamo che attualmente  sia possibile intervenire sulla modalità ricovero;  auspicabile però una maggiore attenzione  verso i controlli di qualità e sicurezza.
Gran parte delle strutture hospice sono in regime di accreditamento regionale.
Si constata una disparità sui controlli delle specifiche delle strutture, in particolare riguardo agli spazi, alla sicurezza, alle norme  igieniche, alla  somministrazione dei vitti, alla spesa farmaceutica, ecc..
In ambito di assistenza domiciliare è al contrario possibile intervenire ipotizzando un maggior coinvolgimento delle strutture pubbliche già operanti sul territorio.
Partendo dal concetto che le cure palliative non sono una specializzazione, ma un modo di operare, in ambito di cure alla persona malata, non è irragionevole  utilizzare il supporto delle forze presenti sul territorio.
Forze rappresentate dal medico di base, dalla continuità assistenziale (guardia medica) dal CAD. dallo ambulatorio distrettuale.
In questa visione il ruolo dei palliativisti assume anche la veste di supporto al territorio, sostenuto direttamente dalle Aziende Sanitarie Locali.
Il cambiamento auspicato non può essere realizzato in tempi brevi in quanto è necessario consentire alle strutture attualmente operanti la possibilità di una riorganizzazione senza danno.
Si è ipotizzata, in via sperimentale, la creazione di mini unità con la capacità di assistere 15 pazienti in linea.
La gestione di queste unità verrebbe delegata a piccole cooperative di medici ed infermieri capaci di armonizzare l'etica imprenditoriale con quella sociale.
Attualmente il costo di una giornata assistenziale di 15 malati ammonta a 1.545,00 euro.
Ipotizzando la mini unità formata da 3 medici, 3 infermieri, 1 addetto alla segreteria, ed 1 assistente sociale,
Su base mensile si potrebbe ridurre il costo di assistenza da 46.350 mese a 30.000 mese con risparmio annuo di 196.220. Tutto ciò inoltre variando in modo favorevole il rapporto tra unità assistenziali e pazienti.
I conteggi sopra indicati pur se approssimativi non si discostano dalla realtà per percentuali superiori od inferiori al 3%.
In conclusioni  tale progetto consente di risparmiare quasi duecentomila euro per ogni gruppo di 15 assistiti, prevedendo che nel medio termine si possa arrivare alla costituzione di 10 micro unità operative il risparmio salirebbe a quasi due milioni di euro.
Tale risparmio potrebbe essere in parte reinvestito sul territorio per la formazione, verso la palliazione, del personale sanitario (medici di base CAD, continuità assistenziale, ambulatori distrettuali) con ulteriore ritorno sulla qualità assistenziale e potenziamento delle strutture stesse.
Fondi che potrebbero anche essere utilizzati per il sostegno  alle famiglie fragili che si trovano ad avere in casa un componente malato.
Questo progetto nasce nella logica che il profitto non sia mai originato da servizi essenziali per la comunità.
Il sistema cure palliative non  deve generare lucro!

A firma del gruppo FUTURO

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