lunedì 2 dicembre 2013

Post n° 3

Eravamo rimasti alle parole di Mariano Garofalo, quelle riferite dalla collega Salerno, non certo edificanti, ma significative per comprendere quali stimoli spingano ad imprendere nella sanità.
Mi chiedo se i dirigenti delle ASL di competenza si siano mai chiesti il motivo delle innumerevoli proroghe concesse (pazienti assistiti per oltre tre anni sottolineo che per definizione si parla di terminalità qualora la sopravvivenza stimata non supera i 90 giorni). Mi riservo di denunciare alla procura della repubblica i fatti che credo abbiano rilevanza penale.
Il rispetto dei requisiti di sicurezza delle strutture di ricovero (hospice) la mancanza di rispetto dei requisiti minimi assistenziali, ( nel caso del gruppo Garofalo la non reperibilità medica nelle 24 ore).
Ricordo che al San raffaele di Rocca di Papa questa modalità esisteva, così in ANTEA e in Sue Ryder.
Ricordo anche come nel gruppo Angelucci si svolgeva la "cattura" dei pazienti.
Al prossimo post.

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