"L'ospedale è un posto strasimpatico, con un sacco di adulti di buon umore che
con i bambini...L'ospedale è un posto molto gradevole se sei un malato gradito.Io non
faccio più piacere.Da quando sono stato sottoposto al trapianto di midollo osseo...
ho capito che sono diventato un cattivo malato...che impedisce di credere che la
medicina sia straordinaria."
Così Oscar, a dieci anni, comprende di essere vicino alla fine della vita, mentre gli adulti
intorno, il medico, gli infermieri, i genitori, piegati dalla paura e dal dolore, non sanno
comunicare con lui.
Solo la vecchia Nonna Rosa, una straordinaria volontaria di sostegno, entra in sintonia con
Oscar e gli suggerisce il gioco di vivere ogni giorno dei suoi ultimi dieci come fossero
dieci anni di vita e di scrivere a Dio il racconto di questa breve-lunghissima vita, le sue
sensazioni. Fino al sonno che chiude dieci giorni di racconto e centodieci anni di vita
immaginata e brevemente narrata dalla penna magistrale di Eric-Emmanuel Schmitt.
(pubblicato in BUR-rizzoli)
Serenella Romeo
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